mercoledì 27 maggio 2009

Băile Tuşnad - Tusnádfürdő - Bad Tuschnad


foto@transilvaniantourism

Una delle belle stazioni balneoclimateriche della regione dei szekely è Tusnad, situata a Nord di Miercurea Ciuc/Csikszereda, nella valle di Olt, circondata dalle foreste di pini. Qui ci sono molte acque termali e molte possibilità di escursionismo a piedi. Dalla stazione termale partono 5 itinerari con segnavia per le colline e le foreste nei dintorni. Per esempio a 2km si trova il Lago Sant'Anna. Le acque della stazione balneo-climaterica sono curative per probblemi digestivi, malattie endocrine, hipertensione, diabete e sono contraindicati a persone che hanno sofferto infarto. I
Nella località a volte si incontrano orsi che girano liberi ma si raccomanda molto di lasciargli in pace.

martedì 26 maggio 2009

Non capisco nemmeno io perchè, ma mi piace tanto pensare a te

Il poeta Juhasz Gyula nacque a Szeged ed era una personalità molto malincolica; fini per suicidarsi, poco temp dopo che ricevette il premio Baumgarten per la poesia. Non era nato in Transilvania ma lavorò qualche anno in Varadino dove conobbe la sau musa ispiratrice Anna a chi dedicò poi il ciclo di poesie. Infati erano i più belli anni della sua tragica vita. Ho trovato alcune suue poesie in italiano. Anna era una attrice bionda che lavorava nel teatro di Varadino. Mi piaciono le sue poesie d'amore.

Juhász Gyula: E' amore?
(Szerelem?)

Non so che cosa sia, ma è tanto bello,
trasognare sulle tue parole,
come sulle nuvole accese dal tramonto,
si introvede il barlume delle stelle.

Non so che cosa sia, ma è dolce,
il tuo sguardo quando mi cerca,
come il raggio di sole che brilla,
nonostante fosse vicina la sera.

Non so che cosa sia, ma sento che
la vita è diventata di nuovo più bella,
le tue parole che mi accarezzano il cuore
come la seta, come il vento di primavera.

Non so che cosa sia, ma è tanto bello,
un dolore dolce, che non mi dispiace,
se è stupido, se è sbagliato, che sia,
se è amore, scusami tanto.


Juhász Gyula: Non mi ricordo più
(Milyen volt..., 1912)


Non mi ricordo più, quant'era bionda,
ma quando l'estate arriva
di spighe dorate ricca,
la sento di nuovo, la sua biondezza.

Non mi ricordo più,
I suoi occhi quant'erano blu,
ma in settembre, nell'azzurro dei cieli
mi pare di vederli.

Non mi ricordo più la sua voce di seta,
ma in primavera, quando il prato respira,
da una pasqua come il cielo lontana,
mi sembra di sentirla.

La chiesa armena di Dumbraveni (jud Sibiu)


Nella città Dumbraveni sulla Tranava Mare, oggi solo 16 persone si dichiarano armeni ma la prima cosa da vedere nella città è comunque la grande chiesa barocca armena costruita tra 1766 -1783 in seguito alla ricattolicizazione della Transilvania da parte delle forze austriache. Fu consacrata dal vescovo Batthyány Ignác il 1791 I torri assimetrici dell'imponente chiesa sono conseguenza di una forte tempesta che abbatte la guglia di una delle torri il 1927 e da allora non fu ristaurato. Ormai tiene dello specifico. Il 15 agosto c'è un grande pelegrinaggio cattolico qui a Dumbraveni a chiesa armena.
foto@wikipedia

Pittura Rubens nella chiesa cattolica armena di Gherla


Rubens - La deposizione di Cristo dalla Croce La chiesa cattolica armena, Gherla, nelle vicnanze di Cluj
La pittura fu ricevuta come regalo dalla comunità armena da parte dell'Imperatore austriaco grazie al loro aiuto nelle guuerre napoleoniche

La festa di San Gregorio Illuminatore

La più grande festa degli armeni di Transilvania è la festa del San Gregorio Illuminatore, l'apostolo del popolo armeno. In questo giorno si incontrano nella chiesa di Gherla e festeggiano la messa in armeno.
Si dice che il popolo armeno ebbe stretti rapporti con il cristianesimo, invitarono anche Gesu di persona tra di loro. Lui non veni ma manco alcuni suoi discepoli. Comunque l'apostolo degli armeni , il fondatore e il santo protettore della Chiesa apostolica armena fu San Gregorio Illuminatore (Armenia, 257 ca. – 332 ca.)
Il suo padre assassinò il sovrano armeno Cosroe I e cosi la sua famiglia dovette rifugiarsi a Cesarea di Cappadocia dove Gregorio venne educato da un nobile convertito al cristianesimo, di nome Eutalio.
Si sposò con Mariam, figlia di un nobile dell'Armenia Minore, dalla quale ebbe due figli. Gregorio cercò di introdurre la religione cristiana nel suo paese natale che adesso era condotto dal figlio del sovrano il cui padre fu uccisso dal suo padre. Educato a considerare i cristiani come disturbatori della società, Tiridate perseguì i primi missionari cristiani in Armenia, e in particolar modo l'efficace campagna del predicatore Gregorio. Egli ordinò perciò d'imprigionare Gregorio nella fortezza-prigione di Khor Virap, nella città di Artashat, dove il predicatore rimase per ben tredici anni.
La leggenda cristiana vuole che a seguito delle sue persecuzioni contro i cristiani, il re armeno venisse colto da una terribile malattia, dalla quale nessun medico di corte riusciva a curarlo. Quando la sorella del re ebbe un sogno che le parlò dei poteri miracolosi del predicatore imprigionato nelle segrete, il re (sempre secondo la leggenda cristiana) rifiutò inzialmente la proposta, ma alla fine cedette e venne guarito prontamente per intercessione di Gregorio.
La pia leggenda afferma che fu grazie a tale guarigione che Tiridate III si convertì al cristianesimo, elevandolo istituendolo a religione di stato nel 301 .
Gregorio fu la personalità d'eccezione che riuscì a indirizzare il corso della storia verso l'adozione di questa specifica religione piuttosto che verso altre religioni concorrenti all'epoca.

Hollosy Simon, il pittore della natura


quadro di Hollosy Simon- Profumo di primavera sulla Tisza,1916, dal@wikipediacommons
Hollósy Simon (Sighetu/Máramarossziget, 1857. – Técső, 1918) fu uno dei rappresentanti della pittura naturalista, realista, in plein air. Si oppose allo stille accademico di Scuola di Monaco di Baviera e fondo là il 1886 la sua scuola privata di pittura ragruppando attorno a se artisti interesati nel creare qualcosa di nuovo. Dieci anni più tardi insieme con Ferenczy Károlly, Réti István, Thorma János, Iványi Grünwald Béla creano la Colonia degli artisti di plein air di Nagybanya/Baia Mare, dove portava in estate i suoi alunni di Munchen.

Le sue opere


t.

Armeni di Gyergyoszentmiklos


Per il turista Gheorgheni o meglio dire Gyergyo- szentmiklos è il punto di partenza per il Lago Rosso e le gole di Bicaz, punti imperdibili in una visita in Transilvania. Sempre nelle vicinaze si trova il Castello Lazar
Ma per adesso fermiamoci per un po proprio nella città. Qui si insediò il 1671 con il permesso del principe Apafi uno dei gruppi armeni rifuggiati dalla Moldavia dopo che hanno attraversato le Gole di Bicaz. Ancor oggi qui si trova la più numerosa comunità armena, che purtroppo conta solo 240 persone. Ma tutta la strada centrale via Marton Aron si possono vedere le loro antiche case barocche. C'è da vedere anche la chiesa cattolica armena. Esisteva qui una chiesa gotica che fu donata dagli szekely ai armeni e loro l'hanno ristaurato in stille barocco il 1733. La chiesa rispechia la richezza dell'antica communità armena.
foto@transilvaniantourism
Armeni di Gheorgheni /Gyergyoszentmiklos

Armenopolis

foto@wikipediacommons

A 40 km di Cluj si trova la città di Gherla che fu per secoli il centro della cultura armena della Transilvania. Nel seicento il principe Apafi diede diritto di insediarsi in Transilvania ai armeni rifuggiati dal proprio paese a causa delle invasioni tartare. Gli permisse di insediarsi a Bistritz, da dove i sassoni gli cacciarono via, e allora is insediarono a Gherla. Gherla era zona abitata da lungo tempo, c'è qui anche il castello di Girgio Martinuzzi, regente di Transilvania. Il nome ungherese Szamosujvar, cioè la nuova fortezza sul Somes, si riferisce proprio al suo castello cinquecentesco, che oggi è priggione. Ma furono i armeni a trasformare il posto in una città vera e propria grazie alla ricca attività commerciale e culturale. Qui si trova anche il sede centrale della chiesa catolica armena, che è ben diversa da punto di vista della cristologia della chies romano catolica. Riccordiamo comunque che Armenia fu il primo paese cristiano del mondo; la loro immigrazione in Transilvania fu sorsa di una grande arrichimento culturale.
L'ètà d'oro della città fu il settecento, per questo ha un'aspetto dominante barocco. Oggi purtroppo a seguito della politica di uniformizzazione etnica di ceausecu sono rimasti solo 80-90 armeni qui, ma la città rrispechia comunque la loro cultura.
La piazza centrale è dominata dalla Cattedrale Catolica Armena costruita in stile barocco il 1748-1798, dove si trova la pittura di Rubens- Deposizione di Cristo dalla Croce. Se volete visitare e la chiesa è chiusa si deve chiedere gentilmente dalla parochia di farvi entrare. Si usa cosi.
Sulla stessa strada si trova l'antica chiesa armena dedicata a Saloone costruita il 1723. All'entrata si trovano le statue barocche del Papa Silvestro I e del San Gregorio, il santo che converti i armeni al cristianesimo.

Nuova visita del Principe Carlo d'Ingliterra in Transilvania

Da punto di vista dell’agricoltura e della produzione tradizionale degli alimenti Transilvania potrebbe servire come modello per tutto il mondo ha detto il Principe Carlo d’Ingliterra ai abitanti di Saschiz nella sua recente visita kla settimana scorsa. Nello stesso tempo ha sottolineato la fragilità di questo ambiente e che deve essere protetto, perché rappresentano un’alternativa alla crisi mondiale e all’agricoltura intensiva che ha distrutto l’ecosistema di altri paesi occidentalizzati
Il Principe Carlo d’Ingliterra ha partecipato alla cerimonia d’apertura di un centro di prodotti bio in Sachschiz, (Mures) dove i abitanti della zona Tarnava Mare potranno vendere i loro prodotti.gastronomia tipica. Inoltre si è riccordato che l’anno scorso gli sono piaciuti i prodotti locali: i formaggi di peccora, il miele, ma soprattutto la marmelata di mirtilli nero di rebarbo, di rosa canina.

domenica 24 maggio 2009

I armeni di Transilvania

Sono rimasti pocchi veramente pocchi ma le loro cttà ci sono ancora e riccordano altri tempi più belli, almeno per Transilvaia più belli per il fatto che la sua popolazione si è arrichito con gente proveniente dal primo paese cristiano del mondo. Il maggior numero di armeni ottennero diritto di asilo dal principe Apafi Mihaly nella seconda meta del settecento, in seguito ai disastri che sono avvenut in Armenia. Infati all'inizio si insediarono in Moldavia, ma ca causa di alcuni episodi di intolleanza religiosa nei loro confronti da parte dei ortodossi greci e dai principi Stefan Rares e Gheorghe Duca chiesero il diritto di asilo dal principe protestante di Transilvania e lo ottennerò. Attraversarono le gole dei Carpazzi e si insediarono A Bistriz , a Gheorgheni/Gyergyoszentmiklos etc (vedi la piantina) Un'altra ondata di armeni veni in seguito al genocidio dei armeni da parte dei turchi il 1915. Il partita communista nel suo lavoro di uniformizazione etnica del paese vende la meta di questi popoli alla Unione Sovietica. Nei belli tempi dei armeni di Transilvania loro appena si insediarono grazie una attività commerciale e culturale feccereo 4 città . I grandi centri di cultura armena sono Gheorgheni, Gherla, Dumbraveni. Malgrado il numero ridotto e al fatto che parlano quasi tutti unghrese i armeni di Transilvania sono organizzati, mantengono ferma la loro conscienza etnica, le loro chiese e la nostalgia della antica Armenia, della città di 1001 chiese, Ani da dove venivano i loro antenati.
Non solo in Transilvania ma anchein Moldavia e in Bucarest i armeni hanno lasciato le orme della loro cultura. Per esempio nel centro di Bucarest uno delle locande più suggestive è il Hanul lui Manuc, locanda fondata di un commerciante armeno Manuc

sabato 23 maggio 2009

Castello Miko, Miercurea Ciuc/Csikszereda



foto@transilvaniantourism
La città di Csikszereda fu fondata dal San Ladislao, che è il santo incontrato molto spesso nei ambienti romano cattolici della Transilvania. Ladislao I (1077-1095) re d'Ungheria di famiglia degli Arpadi. Lui edificò qui un castello dopo di che la città diventò ben presto un prospero centro di commercio e di cultura. Ma neanche i amanti della cultura szekely la considerano una citta bella, la sua fama viene piuttosto dal pelegrinaggio di Pentecoste che si organizza nelle vicinanze. Il castello Miko fu alzato nei anni 1611-1621, nel tempo del principato autonomo come residenza del comandante dei szekelyi Miko Ferenc. Il Castello Miko, oggi sede della Museo degli Szekelyi di Csik (9-17 M-D). Il museo contiene reperti archeologici ed etnografici, ricostruzioni della vita pastorale. Nel cortille si organizza una volta all'anno il festivsal di musica antica

Castello Sofronea


foto@transilvanian tourism
Nelle vicinaze di Arad si trova il castello neogotico costruito il 1789 possedimento della famiglia Purgly. Oggi è sede di un strand (parco acquatico) e di bagni termalli.

Castello di Ineu

foto transilvaniantourism
Castello-fortezza con quattro torri angolari nelle vicinanze di Arad, fu uno dei baluardi di frontiera del Principato di Transilvania. Il 1566 fu occupato dai turchi, il 1596 fu ripresso da Borbely Gergely,, nel 1646 all'odine di Rakoczi I Haller Gabor lo ricostrui, ma i tuchi lo occuparono d nuovo. Oggi è scuola. La piccola città che c che sorge sul fiume Crisul Alb conta 10.000 abitanti aveva una chiesa già nel 1199 e il 1561 era una città fiorente. I turchi lo distrusero varie volte. Qui si trovano anche i ruderi di un minaretto, e una chiesa protestane con torre di legno eretto nel quattrocento

Claudia Rhedey e Alessandro di Wurttenberg


La Curia Rhedey si trova ubicata in Sangiorgio de padure/Erdoszentgyorgy. Pochi lo sano che questo paesino fu luogo di nascita della bellisima Claudia Rhedey (1812-1841) per chi un principe rinunciò al trono ma chi poi il destino volle che diventò bis bisnonna della Regina Elisabeta II di Ingliterra.
La famiglia Rhedey era una famglia nobiliare, semplicemente nobigliare. Claudia fu cresciuta nello spirito della sua epoca e partecipava con piacere alle serate e balli tenuti alla corte di Vienna. Qui, a un ballo vienese conobbe Alexander Paul Ludwig von Württemberg il Principe della casa di Württemberg. Si inamorarono uno dell'altro e Alessandro volle sposare Claudia ma il re di Wuttemberg lo minacciò che lo esclude dal diritto di succesione. Questo non fu un ostacolo per il loro amore e per il loro matrimonio. Alessandro rinuncio alla succesione e spossò Claudia. La moglie venne creata contessa di Hohenstein e i figli avrebbero ereditato il titolo materno. Ebbero tre figli: Claudine, Amelie e Francesco. Francesco sposò Maria Adelaide di Hannover. La loro figlia Mary si fidanzò con il figlio del Principe di Galles Edoardo. Il loro secondogenito era Giorgio VI del Regno Unito,padre della Regina Elisabeta II. Ma torniamo in storia all'amore tra Claudia e Alessandro. Anche dopo la nascita degli figli il loro amore rimasse grande come prima Invece nuovamente incinta Claudia si misse in viaggio per andare a trovare il marito, ebbe un'incidente abborti e mori per disanguinamento. Alcuni dicono che fu uccissa in questo viaggio. Alessandro non si riprese mai dell'evento e iniziò a dare segni di squilibrio mentale. La cripta dove è seppolta la contessa si trova nella antica chiesa protestante. Sempre vicino alla chiesa si trova una stanza memoriale. Il Castello/curia costruita in stille rinascimentale della famiglia Rhedey oggi è scuola. Si può visitare quando è aperta la scuola chiedendo informazioni dal direttore.

Escursioni sulla Tarnava Mare

Dove alloggiare in Terra dei sassoni per sentire il ritmo di quella vita antica rurale medioevale? La fondazione Adept, di Grand Britannia nato per promuovere un turismo sostenibile in zona Tarnava Mare, tra pcche zone dove c'è Natura di Alta Qualità e un'agricoltura non invasiva propone queste possibilità di alloggio

Mettetevelo bene in testa!!!!

Dimenticate Bran Stoker, dimenticate i vampiri di Hollywood e i personaggi oscuri della notte.
Transylvania è uno dei posti più sereni, luminosi del mondo. Che cosa è veramente straordinario in questo angolo della Romania, nascosto in curva del Carpazi, sono i suoi prati fioriti, le case dei piccoli villaggi sassoni e lo stile di vita dei suoi abitanti che sono rimasti praticamente invariati per secoli. Esso è, in sostanza, un avamposto dell'Europa medioevale.
Says writer Philippa Davenport

giovedì 21 maggio 2009

Castello Wesselenyi


Foto:@Voros Sandor Zsolt fron www.transilvaniantourism.hu

In Nord della Transilvania, ubicata sulle sponde del fiume Somes nella città di Jibou si trova il castello Wesselenyi. Venne costruito a partire dal 1778 e si trova oggi in buone condizioni. L’edificio venne eretto per sostituire un precedente castello cinquecentescoInfatti è un palazzo in stile barocco e classicista, con una loggia con quatto archi e torretti angolari.
Il conte Wesselenyi è diventato celebre anche per la sua lottà contro la schiavitù.
Nel parco grande che circonda il castello si trova un ampio giardino botanico e due serre in forma di globo (Dorme-globe), nello stille del piramide di Louvre.

Carpatian Adventure

Tra 12-16 Agsto si tiene nei Monti Fagaras la sfida CARPATHIAN ADVENTURE 3 giorni di sport estremi in una delle più belle catene montuose della Romania, in Fagaras
L'organizzatore è L'Outward Boud, Romania
Per più informazioni e iscrizioni on line http://www.carpathianadventure.ro/index.php?area=7&language_id=1&page_id=32

Komor Marcell e Jakab Dezso, l'achitettura liberty





Due dei più belli palazzi liberty della Transilvania, che non possono non essere osservati, il hotel Aquila Nera di Varadino e Il palazzo della Cultura di Marosvasarhely sono opera della stessa coppia di architetti Komor Marcell(1868–1944) e Jakab Dezso (1864–1932), due artisti di origine ebraica molto prolifici. Sempre la loro opera comune è la sinagoga di Subotica (Serbia), la sala di concerti di Bratislava (Slovacia) , il teatro Erkel di Budapest. Komor Marcell fu vittima del Olocausto.

Il palazzo l’Aquila Nera, l’antico Hotel fu eretto tra 1907-1909 sul posto di un vecchio locanda L’Aquila. L’insieme si affaccia su tre strade ed è percorsa da una luminosa galleria vetrata la Galleria Aquila Nera ricca in negozzi, ristoranti. E’ la più importante realizzazione del coppia di architetti Komor Marcell e Jakab Dezso e uno dei palazzi liberty più belli della Transilvania. La vetrata con lAaquila Nera fu fata nel 1909 nell’atelier di Neuman.
Il Palazzo di Cultura di Tragu Mures deve essere visitata per le sue vetrate, per la sala degli specchi, si devono poi vedere i ornamenti folclorici tipici del stille liberty e i mosaici sul muro esterno.

Kurtos kalacs (Dolcetto di Transilvania)


Da assaggiare fresco! Ormai si trova dapperutto in Romania il docetto tipico della terra dei szekely, anzi la potete trovare in Ungheria o Cehia. Se è buono è buono!
Non posso dire che è TANTo buono ma buono e tipico, originale.

Cavolo!


I involtini sono un cibi tipico di tutto i Balcani, in Transilvania si usano piuttosto le foglie di verza o di krauti fatti in casa e si riempono con carne macinata di maiale o manzo con riso e spezie.
Per alleviare i conflitti romeno-ungheresi di 1990 una peronalità politica ha proposto: perchè non vi misurate le forze in chi fa i miglior involtini. Cosi nacque il festival dei involtini di Praid ormai alla XVI edizione, che si tiene ogni settembre, con partecipazione di molti cuochi di Romania e dall'estero. Viene premiato l'involtino più originale, più piccolo, più grande etc. In foto si può vedere l pupazzo Ioancika fatto interramnete di cavolo, verze e involtini.

mercoledì 20 maggio 2009

Le chiese di legno


Nel paese delle foreste sarebbe stato strano che il legno non avesse occupato un ruolo molto importante sia nella costruzione che nella sistema di credenze. Le origini di questa arte possono desrivare dalla sacralità della foresta, dei alberi. In molti paesini potete trovare belle chiese di legno. In foto da wikipedia la chiesa di legno protestante del XVI secolo di Ceausul de Campie/Mezőcsávás a 14 km di Targu mures/Marosvasarhely. La chiesa ha quattro torretti e un orologgio sempre scolpito in legno

La salina di praid

Nella Contea di Harghita, vicino alla stazione termale di Sovata e di Korond si trova un'antica miniera di sale allestita. Là nel sotteraneo si trova un parco di giocchi di legno, negozzi, specialmente prodotti a base di sale, un'enoteca, un museo, una chiesa dedicata sa San Giovanni Nepomuk, e molto spazio per gioccare badminton o con la palla in un ambiente selenare con aria salta molto sana per aparato respiratorio.

Il Pico della fanciulla

Pico della fanciulla (Dealul fetii)Sulla riva del fiume Crisul Repede (Sebes/Koros) si ege una alta cima rupestre chiamata Pico della Fanciulla. Si dice che molto molto tempo fa alle falde di questo monte abitava un guerriero givane e prode, rispettato ed amato dai suoi vicini, ma non da quell-unica creatura che lo avrebbe potuto rendere felice, se lo avesse amato. Lui amava la figlia di un proprietario terriero dei dintorni, la qualle superava in bellezza, tutte le ffanciulle della sua età. Egli ardeva da desiderio di averla in sposa. Il giovane non cessava di pregarla in tutti i modi che lo mettesse alla prova come le pareva, se voleva convincersi della purezza del suo amore.Ma erano vanni tutti i suoi tentaivi. Finalmente lei si decisse: se egli la porterà tra le sue braccia su quella alta collina, camminando spedito e senza riposarsi, allora sarà la sua per sempre. Il giovane fu subito d'accordo. Prese tra le sue braccia la fanciulla e intrapresse a passi rapidi il difficile camino della prova. L'amore gli diede le forze, lo spettacolo della fanciulla amata che teneva tra le sue braccia e si agrappava alle sue spalle gli faceva dimenticare tutte le difficolta sicché percorsero due parti del cammino; ma il difficile doveva ancora venire: il sentiero si faceva sempre più ripido e i suoi passi diventavano sempre più insiccuri, tuttavia egli si sforzava di andare avanti e chiamando a raccolta tutte le sue energie riusci a raggiungere la vetta fatale. Allora gli scivolo dalle braccia il suo caro tesoro ed egli cade ai piedi di lei, mentre il sangue gli sgorgava dal petto. Lancio verso la fanciulla un unltimo sguardo d'amore illimitato, poi i suoi occhi si chiussero per sempre. La fanciulla si rese conto della fedeltà di quel cuore che aveva rifiutato, ma era troppo tardi. Da allora in poi essa non vlle più vedere nessun uomo , visse in totale solitudine su questa montagna che da allora si chiama Picco della fanciulla.

La fortezza di Deva




{Nella valle del basso Mures tanto tempo fa vivevano le fate. Loro avevano creato quelle colline e avevano ordinato le valli. Alcune fate erano bellissime. Una aveva le sue tende nella zona di Deva, l'altra nella zona che oggi di chiama Sanmaria Orlea, ma allora si chiamava la città della felicità ; la terza abitava la destra di Mures, a Soimos. Le tre fate, che giocavano sempre assieme decisero di costruire ognuna qualcosa di bello e indistruttibile. Ognuna costrui una fortezza, ma delle tre fate solo Deva chiese anche l'aiuto di Dio, e Dio l'aiutò ad alzare appunto la fortezza di DEVA che nessun nemico esterno avrebbe potuto distruggere. Questa antica leggenda ricorda infatti che la fortezza alzata sulla collina di Deva affrontò tante vicende, durò più a lungo degli altri due castelli; ed alla fine se fu distrutta fu a causa di una esplosione prodotta per errore da un soldato che la ridusse rovina, ma come aveva detto la leggenda non fu distrutta da un nemico esterno

Un altra leggenda dice che la fortezza fu alzato inmurando una persona, la moglie dell architetto nelle mura

La fortezza è molto fascinossa vista dalla valle di Mures. L'anno scorso era in restauro, se l'hanno finita vale la pena visitarla.
Sempre qui si trova la tomba di David Ferencz, il fondatore della chiesa unitariana

La sfinge


C'era una volta nei monti Carpazzi, vicino alla Piatra Craiului una bellissima fata, l'ultima fata vivente. A Rupea invece dove una cima nera ricorda ancora il suo castello viveva una principessa maga con il suo unico figlio che amav a tanto. Il ragazzo si innamorò di della fata; La madre lo incoraggiava anche perchè la fata era ricca e gli sarebbe piaciuto che i suoi nipoti fossero maghi o fate. Il ragazzo che avrebbe potuto trovare tante belle ragazze aveva occhi e cuore solo per la fata. Ma lei lo rifiutò , malgrado le sue dichiarazioni e prove di amore, Lei rimasse impassibile. Lui non non riusci più a dormire, non voleva più vivere, dimagri e si ammalò,. La sua madre disperata provò tutte le magie delle erbe che conosceva bene ma no riusci a farlo guarire. La madre allora pregò e poi minaccio di morte la fanciulla, per convincerla ad accettare l'amore del suo ragazzo ma niente allora la perseguitò e la maledisse: "che tu possa trasformarti in pietra perché di pietra hai il cuore". E proprio in quel momento la fanciulla si pietrificò. Ed è anche oggi consolazione per gli innamorati respinti e monito per gli indifferenti che provocano pene d'amore. Gli escursionisti la chiamano la sfinge.

Il sorgente delle meraviglie, Monti Apuseni

Anche oggi esistono nei Monti Apuseni dei ghiacciai sotteranei, grotte con ghiaccio, quello di Scarisoara, quello di Focul Viu, ma c-era una volta quando tutto il sottosuolo dei Monti di Biharia era regno del Gielo. Il Re Gielo, padrone del mondo sotteraneo aveva una bellissima figlia chiamata Fioco di Neve che amava tanto. Gli ha fatto un bel palazzo di ghiaccio sotteraneo tutto di cristalli di ghiaccio. Lei era felice, cavalcava il suo orso bianco e modellava cristalli di neve. Ma un giorno, malgrado il divieto che il Re Gielo imposse la tata della fanciulla fecce l imprudenza di raccontare alla ragazza della terra si sopra, la terra del re sole e delle foreste e prati della Biharia. La ragazza si accorse che il re Gielo aveva gelato il cuore di tutti e implorava in lacrime la tata di portarla a vedere la terra di sopra. Nel piu grande segreto le donne uscirono proprio all alba. Fiocco di Neve si senti affascinata, dall-aroma dei fiori di foresta, dai colori dell sole sorgente. Invanno la tata disse che e tempo di tornare. Il re sole come vidde la bella Fiocco di neve si inamoro subito. Ebbero anche un bimbo, ma gli uomini della sua padre si trasformarono in alberi della foresta per spiarla e quando Il sole era andato via rubarono il bimbo. Lei torno nel regno di ghiaccio per riscattarlo ma il suo padre senza cuore la chiuse in una cela di ghiaccio. Lei pianse e pianse e pianse affinche le sue calde lacrime feccero sciogliere l intero mondo sotteraneo del ghiaccio, il castello merlato, tutto, e di tutta questa acqua gelida sboccio sulla superficie un sorgente, il sorgente delle mervaiglie, vicino a Stana di Valle, acqua benedetta.
Il video è una pubblicità dell'acqua di questa sorgente, che usa prorpio questa leggenda- l'amore del re del fuoco con la regina del ghiaccio. Si dice che l'acqua aliena i dolori causati dall'amore, ma secondo me solo se è bevuta là sul posto. Da provare

martedì 19 maggio 2009

La chiesa ortodossa mangia la chiesa cattolica



Quiunche viaggia in Romania potebbe vedere accanto a tanta povertà, degrado, castelli e chiese gotiche e rinascimentali in rovina, tante nuove chiese ortodosse in stille bizantine, costruite di recente o in costruzione. La sfida è di oltrepassae in numero le costruzioni in stille europeo o di altre religioni o altre etnie della Romania.

Cito dalla pagina del Maurizio Tani, (Universita di Islanda, Reykjavik)
Un chiaro esempio di "scontro di civiltà" artificialmente creato dalle autorità rumene per alimentare le tensioni interetniche.
Chiesa greco-cattolica di Ungheni, Maros, Transilvania, costruita nel 1858 in stile "neobarocco alpino-danubiano-centroeuropeo", demolita per fare posto al nuovo mostro architettonico in stile "neo bizantino nazionalista rumeno" della chiesa nazionale greco-ortodossa di Romania.

Nel foto possiamo vedre come senza l'accordo della chiesa cattolica la chiesa ortodossa in stille bizantino viene costruita attorno alla piccola chiesa cattolica e finisce a mangiarla effettivamente. Si tratta della chiesa greco cattolica di Ungheni de Mures.

Il romantico Castello di Bran




Il bello castello sulla roccia, che ci fa venire in mente i tempi dele principesse e cavallieri fu eretto dai sassoni di Brasov per l'ordine del re Luigi Grande, Luigi Angioino d'Ungheria il 1377, per diffendere il Passo Bran dalle invasioni turche. Luigi d'Angioino era re d’Ungheria e Polonia, di Dalmazia, di Valachia, per breve tempo re di Napoli che la conquisto per vendicarsi sulla sua cognata Giovanna. Era nipote di Carlo Martello (di chi parla Dante nella Divina Commedia), il suo regno si stendeva su tre mari: l’Adriatico, il Baltico e il Mare Nero. Era il re cavaliere per eccelenza con ideali cavalereschi del coraggio, magnanimità, eccelenza, eroismo e anche un re che proteggeva le arti, la poesia. Il suo ideale era, oltre a Parcival e ai antenati angioini, il re San Ladislao.
Il castello è uno dei pocchi castelli ben tenuti anche nel tempo del sistema communista perchè dopo l'Unione della Transilvania con la Romania , il 1918 qui abitò la regina Maria aggiunse molti detagli romantici.
Inoltre Bran era la sede della più feroccia scuola della SEcuritate romena, dove si insegnava come liberarsi dagli nemici del sistema, con torture o attraverso ospedali psichiatrici politici.
E purtroppo affollato dai turisti e venditori ambulanti di kitsch.

Toroczko, dove il sole sorge due volte al giorno


Foto@ transilvanianturism con la loro gentilla concessione

Vicino a Cluj si trova il piccolo paesino Remetea o Toroczko che con le use belle casse bianche ha ottenuto il premio Europa Nostra offerto a i più belli paesini. Infatti è centro molto attivo di turismo rurale, etnografico, dove i ospiti sono accolti proprio nella casa della gente del posto. Come mai il sole sorge qui due volte? Toroczko si trova ai pendici di un'immensa rocca, la Rocca degli Szekely/Szekelyko e in estate veramente dopo la prima alba il sole scompare del tutto dietro la rocca. E un fenomeno seguito dai turisti, quasi un rito svegliarsi per seguire il fenomeno. Oltre questo: nel paesino ci sono collezioni etnografici e c'è la chiesa unitariana che si può visitare. La chiesa unitariana fu legalizzata per la prima volta in Transilvania il 1568, da dove passò in Polonia, Olanda, Ingliterra e SUA. La sua ideea di base è il pacifismo, ma voglio dedicare un'altro intervento alla chiesa unitariana in genere, adesso parliamo di Toroczko.
Nelle vicinanze di Toroczko si trovano anche le suggestive rovine di un'antico castello, ci toviamo vicino delle Gole di Turda, la salina di Turda, di Gole di Rameti dove c'è un bel monastero ortodosso. Si organizzano inoltre escursioni a Cluj, Alba Iulia, Aiud e anche più lontano alla richiesta.
In una bibliotreca italiana ho trovato un'antica traduzione del libro di Jokai Quelli che amano una sola volta. Il posto dove trovano rifuggio per il loro amore i personaggi principali è proprio Toroczko, che poi viene descritta con parole molto idiliche naturalemnte, malgrado la guerra civile in atto nel 1848-1849.
Un'altra cosa bella, c'è la possibilità qui di andare con il parapendio e da Cluj si organizzano anche escursioni con cavallo fin qui.

lunedì 18 maggio 2009

Vadul Crisului, la porta della Transilvania


foto@erdely-szep.hu con la sua gentille concessione dove si possono trovare altre bellissime foto della bella Transilvania

La"porta" dell'ovest di questa fortezza naturale che è Transilvania è nei monti La Foresta del Re, nella stretta valle del fiume Crisul Repede/Sebeskoros, il fiume di Oradea ma con 60 km in amonte. Dal treno si può avere una vista panoramica molto bella. In autuno è ancor più vistosa quando ogni albero ha un colore diverso. Il treno Personal ferma in queste parti da dove si possono fare escursioni. La strada auto invece passa il vallico dei Re, che è bella ma io preferisco il passagio con il treno.

La TRANSILVANIA


Se guardate bene sulla piantina, la Transilvania è essa stessa una fortezza naturale circondata com'è dalle montagne. Il passaggio verso l'est e verso sud in particolare si fa attraverso strette gole che sono per di più molto belle. Una delle più affascinanti, a meno che ambulanti, venditori e turisti non vi impediscano di vederle, sono le gole di Bicaz. Vi si arriva da Gheorgheno o dalla Moldavia, su strade ripide e serpeggianti.

Castello-Fortezza di Fagaras


Nel 1539 il principe Stefan Mailat sul posto di un'antica fortezza ne construì un'altra più adatta alle esigenze di guerra del suo tempo. Bethlen Gabor il 1623 riorganizzò il sistema di difensivo, trasformando la fortezza in una struttura fortezza-castello. Al tempo del principe Apafi Mihaly (1661-1690) il castello di Fagaras divenne dimora principesca e sede delle Diete (le adunanze nazionali della Transilvania).
Quì Loràntffy Zsuzsanna nel 1657 organizzò la scuola calvinista romena, perchè anche i bambini romeni imparassero a leggere e a scrivere, e non solo i figli degli ungheresi e dei sassoni. Un approfondimento interessante qui.
La fortezza ha la forma quadrata con quattro torri massicce ed un grande cortile, è circondata da un fossato pieno d'acqua.
La fortezza di Fagaras si trova a metà strada tra Sibiu e Brasov sulla sponda dell'Olt.

Il Castello Lazar


Il Castello Lazar si trova sulla strada tra Gheorgheni e Tplizta, nella regione chiamata la terra dei Szekely. Il castello è stato ristrutturato, conservando le strutture, gli affreschi e gli ornamenti originali. Il castello si trova nel piccolo paesino di Szàrhegy/Lazarea. Quando siamo stati noi, nel cortille si stava organizzando un campus di canzoni popolari. L'interno è molto austero, i mobili di legno massiccio sono originali. In questa casa, proprietà del zio materno, visse la sua infanza il principe Gabriele Bethlen, uno dei più grandi principi di Transilvania. La foto proviene da wikipedia commons.

Un castello sulle Tarnave:Sanmiclaus



Le foto provengono dal blog di Radu Oltean per sua gentile concessione.
Il castello mi fa tornare in mente la poesia sull'Atlantide sommersa che grida dal profondo. Ci troviamo sulla Tarnava, tra Alba Iulia e Sighisoara, a Sanmiclaus, che, in italiano, sarebbe san Nicola. Questo è (stato) uno dei bellissimi castelli degli Bethlen costruiti in stille tardorinascimentale. Fu progettato e costruito da Bethlen Miklos alla fine del XVII secolo. Il castello è in situazione di degrado in quanto lasciato in abbandono. Lo Stato non prende l'iniziativa di restaurarlo per paura che qualche antico proprietario appaia a reclamarne la proprietà, cosi piano piano va in rovina. Si trova sulla terrazza del fiume, in un ambiente bucolico di interesse e bellezza che meriterebbe di essere valorizzato.

domenica 17 maggio 2009

De Cecco - Jeszensky Duo Traditional Music From Romania


Ancora una volta la musica, fatta vivere dal duo Leonardo Jeszensky al violino e Giovanni De Cecco al pianoforte, ha offerto uno straordinario paesaggio sonoro delle tradizioni delle regioni della Romania, anche con improvvisazioni e composizioni originali su temi romeni, rom, ungheresi ed ebraici. Leonardo Jeszensky, ungherese con musicalità cosmopolita, ha rapito il pubblico con una accesa sensibilità, trasversale agli stili e alle forme. Eccellenze formali a intensità espressive si abbandonavano all'emozionate scivolare nei suoni tipici di tale musica. Ha colpito la sonorità ibrida della vioara cu goarna (violino con il corno). Un cordofono tipo violino che invece della cassa ha una tromba che ne amplifica il suono. Potente e ferino o lirico e vibrante, laddove necessario, il suono del pianoforte di De Cecco, giovane udinese che sta portando nel mondo la musica sensuale e travolgente delle terre dell'Est. Potete ascoltare pezzi di brani qui

Cetatea de Balta e i vini di Jidvei

foto@ erdely-szep.hu
Nelle vicinanze di Blaj e di Alba Iulia sul fiume Tarnava Mica si trova un castello in stille rinascimentale con quattro bastioni a torre; è conosciuto come Cetatea de Balta. Il castello fu costruito nel XVII secolo dal fratello di Bethlen Gabor principe di Transilvania, successivamente divennne proprietà della famiglia Haller. Il castello è in buone condizini ed è molto vistoso ma non può essere visitato all'interno perchè proprietà privata: è sede di una campagnia vinicola forse la più grande della Transilvania. Jidvei. Infatti da lontano si vedono attorno le colline coperte di vignetti. Per gruppi si possono degustare i vini previa prenotazione (tel. 0256-881-881)

Musica rinascimentale, Aeternum, Sibiu


Potete ascoltare pezzi di brani qui.
I suoni dell'antica Transilvania Medioevale e Rinascimentale ti riporteranno nei tempi di gloria di questa Terra, Quando i nostri antenati scrissero pagine di storia fatta di convivenza tra etnie e religioni diverse in un paese magico, paese pieno di complessità e contraddizzioni paese di cavalieri, lupi, vampiri e principesse, e la musica ricorda quei tempi mitici.
La formazione di musica medioevale e rinascimentale AETERNUM di Sibiu/ Hermannstadt / Transylvania nacque nel estate di 1999. Il loro repertorio è composto di canzoni provenienti dal Codex Caioni e brani europei e ha partecipato ai concerti e recitali in diverse occasioni:

Expo Hannover 2000, "Cetati Transilvane" Sibiu 2001, 2002, 2003, 2004, 2005,2006,
Festival of Medieval Arts in Sighisoara 2001, 2004, 2008
International Tourism Fair in Bucharest - autumn 2002 and spring 2003,
George Enescu Festival - Zilele Tvr Cultural, Bucharest 2005,
International Theatre Festival Sibiu 2006,
“Serbarile Cetatii Oradea” Festival 2004,2005,2006,
“Zilele Romane”Festival, Zalau,2006,
"Zilele Fagarasului" Festival, 2006,2007,
Medias 2007,Cisnadie 2007,
Medieval Festival from Bistrita 2007,Caransebes 2007,Zagreb 2007.
Medieval Festival - Brasov 2008

Bartok Bela


Il massimo compositore autohtono della Transilvania, di fama internazionale rimane Bartok Bela (Nagyszentmiklós/Sânnicolau Mare 1881 – New York,1945). Lui è stato un compositore, pianista, studioso della musica popolare dell'Europa orientale e del Medio Oriente, fu uno dei pionieri dell'etnomusicologia. Le sue musiche sono ispirati dal folclore , romeno, bulgaro, unghherese . Questo brano si chiama La sera in una campagna szekely. Nella sua casa natia vicino a Timisoara è organzizzata una casa memoriale.

Il Transilvano, Girolamo Diruta


Nel periodo del Prncipato Autonomo, sec XVI-XVII la corte principesc di Alba Iulia conobbe una fioritura culturale. In modo particolare i principi Bathory ebbero rapporti stretti con Italia, Francia, i paesi bassi e alla corte di Alba Iulia si seguivano le feste e i concerti. Girolamo Diruta cosi dedicò al Principe Bathory Zsigmond il suo trattato sulla musica al organo.

Musica rinascimentale di Transilvania


In questo sito potete ascoltare pezzi di brani di musica rinascimentale di Transilvania e anche comprare dischetti. In grande si tratta di musica di corte, dalla corte principesca di Alba Iulia molto fiorente nel periodo del Principato Autonomo della Transilvania.
Compositori di fama internazionale che hanno composto qui:
Anonymous • Arcadelt, Jacques • Bakfark, Valentin • Croner, Daniel • Diruta, Girolamo • Dlugoraj, Wojciech • Honterus, Johannes • Monte, Philippe de • Mosto, Bernardino • Romanini, Antonio • Schmall, Nicolaus • Tinodi, Sebestyen • Traditional • Willaert, Adrian

16-17 maggio La notte bianca dei musei


In quest'anno hanno partecipato sempre più Musei di Transilvania, i musei di Targu Mures il museo di Deva, di cluj all'iniziativa europea della Notte dei Musei con entata libera. L'evento è stato organizzato nella notte di 16-17 maggio. Il Museo Nazionale di Belle Arti di Cluj ha avuto come invitato d'onore Mircea Dinescu; L'evento è stato accompagnato da musica e eventi gastronomici e culturali.

Palazzo Banfi e il Museo Nazionale di Arte, Cluj



Il Museo Nazionale delle Belle Arti di Cluj (Piazza Unirii) vanta una ricca collezione di opere pittoriche, portretti, natura morta e paesaggi in particolare dal XIX secolo.
L'orario del museo è da mercoledi a domenica dalle ore 9,00 alle 17,00.
Il Palazzo Banfi fu la sede del governatore di Transilvania Banfi Gyorgy, il primo governatore della Transilvania sotto l'occupazione austriaca. Infatti lui spostò la capitale della Transilvani da Alba Iulia a Cluj. Il palazzo ha una struttura barocca cstruita nel 1773-1785.

Ridding tour in carpazzi Orientali



Il Club Hipparion di Gheorgheni organzizza escursioni in groppa al cavallo nei più belli paesaggi dei Carpazzi Orientali, a monti Hasmas, al Lago Santa Anna, con guide specializzate. lloggi in strutture del posto ovvero in tende. Le lingue straniere parlate sono inglese e tedesco. Le escursioni si riservano anche on line, ci sono posti limitati. Contatto:
Gáll Csaba
Meszes utca 13
4200 Gyergyószentmiklós
Harghita megye RO
Tel :+40 266 365509
+40 745 627669
Email: office@hipparion.ro

sabato 16 maggio 2009

Danze popolari szekely



Un viaggiatore inglese in Transilvanialla fine del ottocento osservò che la danza ha un ruolo più importante nella cultura dei popoli della Transilvania che per esempio la chiesa. per una ragazza è molto più importante che sappia ballare e abbia con chi ballare che per esempio il parere del prete, o altre cose di questo gnere. Aggiungo anche un video di youtube con danze szekely. Come in altre zone anche qui si tengono tutta l'estate tanti workshop dove si possono provare i passid ella danza tradizionale.

Re Mattia il Giusto


A Cluj davanti alla chiesa gotica San Michele si trova la statua equestre di re Mattia Corvino figlio di Hunyadi, non lontano troviamo la casa dove è nato. Veramente non doveva nascere qui, sua mamma Szilagyi Erzsebet sentendo che si avvicina il tempo del parto, voleva raggiungere il Castello di Hunedoara, castello di suo marito Ioan Hunyadi governatore della Transilvania, ma partita da Baia Mare arrivata a Cluj diede alla luce il fglio che attendeva il futuro re, per cui Mattia Corvino nacque qui. La città di Cluj considerò questo come un segno di consacrazione e del destino; e infatti in seguito diventò la capitale culturale e politica della Transilvania.
Mattia fu il re più amato e rispetato e rimpinto da tutte le etnie che convivono qui in Transilvania. I romeni sono orgogliosi che il nonno di re Mattia fosse romeno. Per gli ungheresi lui è IL RE per eccellenza. Molte favole ungheresi lo hanno come personaggio, e Mattia rappresetna il re accorto, saggio, valoroso e amante della giustizia, e non solo nelle fiabe è ricordato come Mattia il Giusto. Oltre alle favole anche l'aneddottica lo ricorda come spesso si travestiva da soldato, studente o da povero. Così vedeva dal vivo la situazione del suo paese e controllava come si comportavano i ricchi e i potenti, punendo gli immeritevoli, gli arroganti e gli sfruttatori, e preminado i meritevoli.
Sotto il suo regno l’Ungheria raggiunse la massima espansione ed egli arrivò ad aspirare a divenire imperatore del Sacro Romano impero, solo la morte prematura impedì che egli realizzasse appieno i suoi obiettivi per se e per l'ungheria (anche rafforzando la monarchia riducendo l'anarchismo dei magnati e della piccola nobiltà; amava la cultura italiana e introdusse l’umanesimo in Ungheria; amava molto i libri e l’arte. La sua biblioteca delle Corvine di Budapest oggi è patrimonio Unesco, mentre in quei tempi era la seconda dopo il Vaticano. Lui fondo anche L'Universita di Bratislava. Conquisò Vienna ma mori poco anni dopo. E si dice che con lui mori anche la giustizia.

venerdì 15 maggio 2009

Le gole di Torda


Le gole di Torda sono una ricca riserva naturale grazie alla abbondanza di piante tipiche. E' una gola cosi stretta che sembra una montagna spaccata in due. Tra le sue pareti scorre il fiume Hesadat. Nei punti più ripidi si trovano le grotte, che hanno avuto un ruolo importante nella storia della Transilvania, alcune di esse sono anche state fortificate.
La leggenda dice che le gole si sono formate quando il re San Ladislao costretto alla ritirata mentre era inseguito dai sui nemici fu salvato dalla montagna che spaccandosi impedì a quelli di raggiungerlo. Ancor oggi la gente del posto vi può mostrare l'orma dello zoccolo del cavallo del santo lasciato a memoria dell'evento.
Noi abbiamo percorso le gole d Torda partendo da Tureni, un piccolo paesino a tre stazioni di pullmann da Cluj verso Turda, ma possono essere raggiunte anche da Rimetea o Turda. Ci sono alberghi a Cluj che vi organizzano escursioni.

Chiese con soffitti a cassettoni pitturati, Kalotaszeg



Qui potete vedere un tipico esempio di soffitti a cassettoni composti da elementi diversi dipinti su legno; sono presenti specialmente nelle chiese protestanti della zona Kalotaszeg, a ovest di Cluj/Kolozsvar. Questa foto proviene da wikipedia, rappresenta il soffitto della chiesa di Huedin, Banfyhunyad, anticamente dominio dei conti Banffy. Altra caratteristica di queste chiesette sono le quattro torrette che circondono la torre. Questo significa che il paesino aveva diritto di giurisdizione.
A Huedin fermano le maggior parte dei treni sulla linea cluj-Oradea. Altre cose da vedere in città non ci sono. Noi ci siamo fermati qui, abbiamo visitato la chiesa, poi dalla stazione dei pulmann siamo pariti verso Rachitele da dove siamo saliti su Vladeasa, la più alta cima montuosa dei Monti Apuseni.

Paradiso Carsico di Padis, le fortezze di Ponor

Padis è una zona carsica difficilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto (probabilmante questa condizione è doluta al desiderio di preservare il paesaggio, e lasciarlo disponibile solo ai veri viaggiatori, gli escursionisti amanti delle grotte e della montagna)
E un Paradiso Carsico con tante grotte, fiumi e laghi e cascate sotteranee, sorgenti intermittenti, vorre, doloine etc. In foto Cetatile Ponorului sarebbe la fortezza del fiume sotteraneo o in ungherese Csodavar la fortezza fatata, infatti si può percorrere solo con strumenti adeguati. I sentieri sono marcati con segnavia e nel caso di pericolo si può chiamare il salvamont, pronto ad interrvenire. Comunque queste zone sono per turisti esperti abituati con la montanga. A Padis si può alloggiare nei rifugi (cabana) o nelle tende. Qui Trovate una buona pianta di come avvicinarvi di Padis e degli itinerari con segnavia e le cose da vedere attorno.
Come si arriva a Padis? Partendo dopo Oradea si va in direzione Deva, dopo Beius si segue la direzione Pietroasa, dopo la grotta degli orsi si va avanti finche si arriva al rifuggio Padis. Dal rifuggio partono numerosi sentieri con segnavia. La caminata fino alle grotte Cetatile Ponorului, la fortezza dell'acqua sotteranea si raggiunge dopo 3 ore (a piedi certo, con machina non si puo andare, meno male), percoribili solo di estate in tempo bello.

Kalotaszeg




Tra Varadino e Cluj/Kolozsvar, più esattamente in alta pianura a ovest dell'antica capitale della Transilvania si trova la regione Kalotaszeg, una volta regione di confine della Transilvania. Questa zona è molto ricca dal punto di vista etnografico ed è conosciuta per i suoi costumi popolari, (nel Museo Etnografico di Budapest ci sono sette stanze dedicate a lei); in onore delle sue danze ogni anno vi si organzizzano dei campus internazionali di danza; il suo artigianato, le abitazioni con stanze riccamente adornate (anche troppo), sono una attrazione turistica di notevole fascino. Tutti gli ornamenti sono lavorati strettamente a mano. Tipico è il ricamo con motivi floreali, con tessitura molto fitta con cui vengono realizzate composizioni di vere e proprie opere d'arte. La regione è a maggioranza protestante. Nelle chiese protestanti non esistono elementi figurativi ed immagini, ci sono invece questi ricami che fanno da ornamento sulle pareti accanto al soffitto a cassetoni. Noi ci siamo fermati solo a Ivorul Crisului/Korosfo, ma da lontano si vedono le bancherelle con i prodotti artigianali.

Il Castello Hunyadi, Hunedoara


A Hunedoara, alle pendici dei Carpazzi Meridionali c'è uno dei più bei castelli dell'Europa dell'Est; è Il fiabesco castello degli Hunyadi.
Lonely Planet scrive cosi: "In nessun luogo della Romania il contrasto tra passato e presente è così stridente come a Hunedoara, una città a Sud della Deva dove i giganteschi scheletri di acciaierie abbandonate fanno da cornice spettrale ed arruginita a uno dei castelli più belli dell'Europa Orientale. Stiamo parlano del Castello Corvino(...) una fortezza gotica del XIV secolo che si è conservata intatta ed è considerata una della gemme architettoniche della Transilvania- una fama più che meritata.
Questo fantastico monumento è il simbolo della grandezza e del dominio ungherese(...) il che lo ha reso piuttosto impopolare sotto il regime di Ceusescu.
Il castello, che sembra uscito da un libro di fiabe....
(Lonely Planet, Romania e Moldova, 2004 p.191)
"Il castello è cosi bello cosi fiabesco che sembra irreale" dice Patrick Leigh Fermor in Between Wood and Water
Non è facile da raggiungere ma neanche tanto difficile. Ci si deve arrivare prima a Deva e dalla stazione dei treni noi abbiamo preso un pulmino per Hunedoara. L'orario di apertura era 9-17. Lunedi chiuso

giovedì 14 maggio 2009

Tokes Laszlo medaglia per la lotta per la democrazia

Ogni anno la Fondazione per la Commemorazione delle Vittime del Comunismo dei Stati Uniti consegna la Medaglia della Libertà Truman-Reagan a personaggi pubblici o organziazioni che sostengono le idee della libertà e democrazia e che lottano contro la tirania e ditatura.
In questo anno la Medaglia per la Liberta Truman Reagan la riceve l’europarlamnytaro Tokes Laszlo il vescovo László Tőkés, presidente del Consiglio Nazionale Ungherese di Transilvania. Lui è la prima persona che in Romania riceve questa distinzione per il fatto d aver sempre sostenuto la democrazia ed ha avuto un ruolo chiave nel crollo della dittatura communista in Romania nella Rivoluzione del 1989

Varga Katalin

La cooproduzione Britanica, Ungherese Romena "Varga Katalin" , regista di Peter Strickland ha vinto L'Orso d'Argento al Festival di Film di Berlino. Inoltre ha ricevuto il Premio New Talent Grand Prix nel corso della cerimonia di chiusura del Film festival di Copenhagen,
Sembra un film sui sentimenti estremi, tradimento, vendetta, girata nei Carpazzi, in Transilvania.
'Katalin Varga' trailer

San Ladislao e Granvaradino


La leggenda vuole che il cavallo del San Ladislao, arrivato dove sorge la fortezza di Varadino inciampò ed il cielo si aprì e il re cavaliere vide la Madonna con Gesù Bambino. La Madonna gli disse di fondare in questo posto una città che Lei avrebbe bendedetto. Nel dipinto che si trova sopra l'altare maggiore nella Basilica di Varadino viene rappresentato proprio questo momento fondate della Città. Il cielo e il cavallo lo volevano, ed il re costruì la cittadella, le mura e la cattedrale; chiesa che divenne presto un importante meta di pellegrinaggi. Inoltre nel posto dove si fermò il cavallo sorse dell’acqua termale con efetti curativi. Il re (Ladislao I di Ungheria) è legato a Vardino anche attraverso un'altra leggenda. Si narra che San Ladislao morì in Ungheria mentre si preparava per andare alla prima crociata nel 1090, La corte voleva fargli il funerale dove era morto ma i cavalli si rifiutarono di fermarsi finché non arrivarono a Varad. In seguito anche altri Re d'Ungheria, per esempio Sigismondo di Lussemburgo chiesero di essere sepelliti qui nella fortezza.
In ogni maggio si festeggia, in forma di cerimonie religiose e laiche, la "estum Varadinum".
San Ladislao è uno dei santi che si incontrano più spesso nelle chiese cattoliche della Transilvania.

mercoledì 13 maggio 2009

Transilvanian Trust

La Transilvanian Trust opera da un decenio nel settore del restauro e della conservazione di opere d'arte e la salvaguardia del patrimonio architettonico della Transilvania. Uno delle sue grandi realizzazioni è il ristauro del Castello di Bontzida (Cluj) e il patrimonio architettonico di Remetea (Torocko) vincendo il 2008 il Premio Europa Nostra per salvaguardia del patrimonio. Inoltre sotto L'Alto Pattronagio di Principessa Margareta di Romania organizza la scuola di restauro.

Mihai Eminescu Trust


Sotto L'Alto Patronaggio del Principe di Galles e con una squadra eccezionale la fondazione Mihai Eminescu Trust è riuscito a salvaguardare numerose chiese fortificate sassni, come la chiesa fortificata di Viscri, Malancrav, Biertan, attualemnte hanno finalizzato la Manor House del Principe Apafi (sec XVI) di Malancrav, che l'hanno aperto per turismo.

Kalnoky Conservation Trust


Kalnoky Conservation Trust

Alloggio nel Castello di un conte di Transilvania


Per chi desidera e si può permettere un'alloggio di grande stille, di lusso e nello stesso tempo tradizionalmente transilvano io gli proporrei il Castello del Conte Kalnoky a Miclosoarea (vicino di Brasov e Targu mures). Il conte è tornato dall?ingliterra per occuparsi in parte di turismo in parte dell recovero del patrimonio architettonico. Il Principe di Galles ha aderito anche lui al progetto del Conte, investendo in una casa tradizionale di Viscri che viene gestita sempre per scopi turistici.
Il Castello si trova a Miclosoara e si organizzano anche belle escursioni naturalistici o culturali nella terra dei szekely o nella terra de sassoni.
Per maggior informazioni qui:
http://www.transylvaniancastle.com/

Il profito dell Hotel va per ristauro del patrimonio a
http://www.transylvaniancastle.com/Restoration%20Works.html
in pagina potete vedere i ristauri già avvenuti e quelli in corso

Alloggio. Transilvanian tourism

Trovo questo sito uno dei migliori per trovare alloggio. Si tratta di case familiari, molte volte di alloggi tradizionali, potrete incontrare la gente e sentire il polso della Transilvania reale.
Vi troverete anche una cartina attiva, dove fate klikk sulla zona che vi interessa e troverete informazioni sulle città, le offerte di alloggio e di escursioni.

Piccola sosta a Kezdivasarhely/Targu Secuiesc


Questa foto è di @ Erdelyi Turismus BT - All rights reserved
Il Museo dell'artiggianato è molto ricco in materiale , strumenti usati per diversi mestieri artigianali, e ha una ricca collezione di bambole vestite in costumi tipici di ogni zona etnografica del paese: bambole romene, ungheresi, szekely, sassone, slovache etc.
Probabilmente è la migliore collezione etnografica di tutta la Romania
E una città piccolina, 23.000 abitanti. Nel pieno centro si trova la statuia di Gabor Aron. Chi fu costui?
Un personaggio storico della guerra di 1848-1849. Nella guerra di independenza la Transilvania riusci quasi a liberarsi dai austriaci ma poi fu ocupata di nuovo. La città era assediata dai austriaci. La gente si accorse che senza cannoni non si potra sostenere la diffessa e cannoni non c'erano. Gabor Aron disse che Cannoni ci saranno! E fecce fondere le campanne di bronzo delle chiese. Il suo gesto diventò simbolico perchè non è poi una scelta facile, fondere i simboli religiosi e transformargli in cannoni di guerra, ma nello stesso tempo è un gesto che sottolinea il desiderio della libertà portato fino al sacrileggio. Una coppia del cannone di Gabor Aron si trova nel centro della città

martedì 12 maggio 2009

Abiens valere jubet sanctos reges, Varadini

Janus Pannonius (1434-1472), grande figura della letteratura umanistica
ungherese. Fu inviato a Ferrara nel 1447 per seguire gli insegnamenti
dell’umanista ed educatore Guarino da Verona, la cui scuola divenne uno
dei centri più vivi dell’Umanesimo. Gli otto anni passati nella città degli
estensi furono decisivi per la sua vita, per il suo modo di pensare enaturalmente per la sua formazione letteraria. Da Ferrara si trasferì poi a
Padova. Ritornato in Ungheria non incontrò alcun compagno spirituale
adatto alla sua esigenza artistica e umanistica, il pubblico magiaro non era
ancora in grado di apprezzare appieno la sua poesia. In Ungheria soffrì una
profonda nostalgia perché, come disse Guarino, Pannonius, “fu italiano nei
suoi costumi”. Al centro della sua poesia c’era l’uomo che “deve rendere
bella e felice la vita”. Cfr. Folco Tempesti, La letteratura ungherese,
Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1969, pp. 23-24.

Una delle sue belle poesie si intitola Addio Varadino, infatti Abiens valere jubet sanctos reges, Varadini. Il poeta parte con la slitta trainata dai cavalli verso Budapest. Il poeta si separa con nostalgia dalla città dove ha compiuto i suoi primi studi, dalla biblioteca cosi ricca di libri, dal bel fiume fiume Koros/Cris, dalle acque termali curative, dalle statue di bronzo dorato dei re, di San Ladislao di cui chiede la protezione. E un'immagine bella che rispecchia l'importanza in quanto centro culturale della citta di Granvaradino già nel tempo dell'umanesimo.

In italiano non l'ho trovato, sono in ungherese, portoghese, tedesco e nel originale latino.

lunedì 11 maggio 2009

Ady




Il mio rapporto con Ady è particolare perchè lui ha lavorato ed amato molto la mia città Varadino / Oradea. Ne apprezzava l'atmosfera serena e nello stesso tempo non superficiale, ne amava l'apertura mentale e la vivacità culturale.
Lui stesso vi fondò un circolo culturale l'Holnap (l'Indomani), e la omonima rivista letteraria; In un piccolo parco nella antica caffeteria Mulleraj esite ancora un museo dedicato a lui, sulla cui terrazza si possono gustare deliziosi gelati. L' Hotel Astoria ricorda il luogo d'incontro del circolo letterario.
Ady proveniva da un piccolo paesino di Transilvania, Ermindszent, studiò a Zalau/Zilah e a Debrecen ma amava Varad anche perchè la sua amante era una signora di Varad di religione ebraica, che lui chiamò Leda, di cui esiste ancora la casa.
In suo onore il Liceo ungherese si chiama Liceo Ady Endre.
Allora posso dire che questi o questi tipi di articoli gli sento come una dischiarzione per la mia città che porta ancora malgrado tuto lo spirito del massimo poeta della cultura ungherese.


ADY Endre, Stiamo su una cima selvaggia
Stiamo su una cima selvaggia noi due
Stiamo abbandonati e rigidi
Aggrappati l’uno all’altra, senza lagrime, lamenti, parole:
appena un tremito e cadiamo

Ci legano lacci di carne e sangue
finchè stiamo così avvinghiati:
le nostre labbra livide e tremanti.
Finchè tu mi baci, non abbiamo parole:
ma se dici una parola, cadiamo

Ady Endre, Io sono parente della Morte

Io sono parente della Morte,
Amo l'amore che svanisce,
Amo baciare,
Chi se ne va.

Amo le rose malate,
Bramose quando sfiorite, le donne,
I lucenti, i malinconici
Tempi d'autunno.

Amo delle ore tristi
Lo spettrale, monitorio richiamo,
Della grande Morte, della santa Morte
Il sosia giocoso.

Amo chi è in partenza,
Chi piange e chi si sveglia,
E nei freddi mattini brinati
I campi.

Amo la stanca rinuncia,
Il pianto senza lacrime e la pace,
Di saggi, poeti, malati
Il rifugio.

Amo chi è deluso,
Chi è invalido, chi si è fermato,
Chi non crede, chi è malinconico:
Il mondo.

Io sono parente della Morte,
Amo l'amore che svanisce,
Amo baciare,
Chi se ne va.

L'autunno è entrato a Parigi


Ieri
l'autunno è entrato a Parigi
E scivolato per via San Michele
fra la canicola, e sotto le tremule fronde
s'è incontrato con me

Io erravo verso la Senna:
bruciavo nella mia anima strani alidi canti,
tristi, fumosi, corruschi:
m'annunziavano la morte

L'autunno m'ha appena sfiorato, m'ha sibilato
qualcosa. Ha trasalito tutta la via San Michele,
Zss, zss: un lieve brusio di foglie scherzose.

Un attimo. L'estate neppur se n'è accorta;
e l'autumno ridendo è scomparso.
Ma è venuto: io l'ho so. Sotto le fronde gementi
l'ho visto

Questa è solo una delle poesie che ho trovato in italiano. Ce ne sono anche altre ma penso che la poesia Az en menyasszonyom, La mia sposa/fidanzata/ o la mia metà, non sia tradotta. E' bellissima ma io decisamente non ho il coraggio di toccarla sarebbe un sacrileggio; perchè è tagliente, barbarica, carnale ma molto pura, e piena d'amore senza compromessi.

Haromszèk

Haromszek o la regione Covasna come lo trovate sulla piantina è la parte sud orientale della Terra degli Szekely si trova proprio nella parte interna della curbura degli Carpazzi. Mi è piaciuto, siamo stati là una volta con la scuola. Qui si trovano sorgenti di acqua minerale gasata che vengono utilizzati anche per i loro effetti curativi. Infatti dove abbiamo abitati noi con acqua minerale gasata si faceva anche doccia. Proprio nella città di Kovaszna sono 200 sorgenti di acque minerali. Questo foto l'ho trovato a una pubbilcità per una fiera turistica. Dice che I abitanti di Haromszek sono conosciuti per laboriosità e ospitalità e che non c'è alcun zona nel arco carpatico che avrebbe dato al mondo tanti grandi personaggi come questa zona: per esempio da qui parti per il suo lungo cviaggio verso India il fondatore della tibetologia moderna, chiamat anche il Boddhistava ungherese Alexander Csoma de Koros, sempre da qui proveniva il capo della grande rivolta contadina di 1517 Dozsa Gyorgy, che fu poi messo su un trono rovente e incorronato con una corona di ferro rovente . Ma prima di tutto i paesaggi di Tera degli szekely sono veramnete mozzafiatto. Il pico più alto arriva appaena a 1777 m di altezza ma coperte di foreste di pino, e poi grazie a tante attività postvulcaniche c'è una grande ofertà di spas, poi ci sono laghi, riserve naturali. A Gelence / Ghelnitza c'è la chiesa di dodicessimo secolo, con affreschi medioevali che rappresentano la vita di San Laszlo. La capitale della regione, San Giorgio ha una bella chiesa gotica fortificata, un museo di etnografia szekely. Tra i musei etnografici della zonna io vi raccomando il museo dell'artiggianato di Kezdivasarhely. La città di San Giorgio festeggia il santo patrone ormai da 10 anni il 23-24 apile.

La chiesa fortificata di Ghelnita/Gelence ( Ghelenze)


foto@la-bella-transilvania
Ghelenze è un piccolo gioello in Sud della terra degli szekely a nord-est di Brasov. Vale la pena visitare la sua chiesa fortificata duecentesca con affreschi che rappresentano sei scene dalla leggenda di San Ladislao. La chiesa fortificata vi ripporta indietro nel tempo nell XIII secolo in quanto rappresenta l'arte degli re arpadini, mentre i affreschi datano dal 1330. Nel paesino si trovano una ventina di pensioni, dove si possono assaggiare i piatti tipici e si può godere dell'ospitalità degli szekely, ci sono inoltre molte case con le porte di legno originali della cultura szekely
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Schlesak- Il farmacista di Auschwitz

Un'articolo interesante, scritto di Claudio Magris su un autore originario di Sighisoara che vive tutta la tragedia del XX secolo dei sassoni di Transilvania. Ho visto che l'autore ha libri in italiano in quanto ha lavorato a Trieste.
Il libro di Schlesak in corso di apparizione alla casa editrice Garzanti che si intitola Il farmacista di Auschwitz è una storia sconvolgente che si sviluppa attorno a una fotografia dove soridono la gente a un picknic, per poi arrivare che gli stessi nei crematori di Auschwitz arrivino su una parte della baricada altri sull'altra parte. E il raccondtod ella dramma dei popoli sassoni e ebrei di Transilvania.
Viktor Capesius, il farmacista di Auschwitz, seleziona personalmente le vittime, le fa spogliare per mandarle a morire, distribuisce dosi di Zyklon B, il gas letale. Fra i condannati, non solo sconosciuti, ma anche tanti suoi antichi vicini di casa a Sighisoara, gli stessi che in una fotografia degli anni Trenta lo circondano sorridenti in uno stabilimento balneare della piccola cittadina. Tutti suoi compaesani, come Ella Salomon che da ragazzina entrava nella farmacia per ricevere in dono qualche caramella, e che ora si arrampica fino alla piccola feritoia del vagone deportati per cercare un po' d'aria, nel tentativo di non impazzire, come molti altri accanto a lei; il dottar Mauritius Berner, che appena arrivato al campo si vede strappare dalle braccia, mute e atterrite, le sue gemelline di soli sei anni, che moriranno poche ore dopo soffocate dal gas e dal peso di duemila cadaveri sopra di loro; o Adam, il deportato costretto a entrare a far parte del Sonderkommando Crematori, un uomo che, dentro di sé, custodisce ricordi che sono come bestie nere. Che gli stanno alle costole, e ridono, e ghignano. Tutte le notti. Atrocemente.
Il libro si può comprare da settembre 2009 qui

Danza sassone di Transilvania

Il Pifferaio Magico ovvero come sono arrivati i sassoni in Transilvania


Il pifferaio magico, vetrata nella chiesa di Hamlein autore Augustin von Moersperg (1592).


Il 1284 la cittadina sassone di Hameln fu invasa dai ratti. I ratti distruggevano tutto, mangiavano i alimenti, tenevano in terrore intera città. Allora nella piazza di Hamelin apparve un uomo che disse che lui poteva liberare la città da questa maledizione ma in cambio vuole essere pagato. Gli abbitanti consderarono troppo alto il prezzo ma alla fine concesserò. Allora il pifferaio comminciò a suonare e i topi colpiti da l' incantessimo gli si radunarono attorno poi lo segurono a passo di marcia nella campagna e fino al fiume Wasser dove entrarono e annegarono tutti. Il pifferaio chiede di essere pagato ma i abitanti incautamente rifiutano di pagare. Allora lui decide di vendicarsi. Spari per un tempo poi riapparve il 26 luglio nella piazza di Hamelin con un volto che faceva paura e un capello rosso strano sulla testa, con un nuovo flauto magico e comminciò a suonare. Per questa volta i bambini da quattro anni in su furono colpiti dal incantesimo, si radunarono attorno a lui e lo seguirono verso la campagna. Ma qusta volta non gli portò verso il fiume ma verso la montagna dove entrò con tutti in una grotta che si chiuse dietro di loro. Nessuno a Hamelin gli rivide più. Solo un bimbo sordo e uno zoppo rimasero e questo seconodo raccontava con nostalgia in che bel posto ha promesso il pifferaio di portargli. La leggenda dice che i 130 bambini sbucarono fuori in Transilvania dalla caverna di Almasch in questa pitoresca valle di Vargyas (Varghis) Ma a causa del lungo cammino uscirono che erano già grandi e arrivati in Transilvania vi si insediarono, e fondarono le sette citta, Siebenburgen o la Transilvania sassone.

sabato 9 maggio 2009

Le campane di Atlantide, le rovine di Transilvania

Purtroppo molti dei ntichi castelli di Transilvania sono stati lasciati n rovina e sono lasciati ancora oggi, anche per cancellare il riccordo nella Transilvania di altri popoli di quello romeno. Ci sono anche eccezioni o castelli salvati dalle fondazioni dedicati a questo lavoro Non tutti i castelli hanno avuto la fortuna di quello di Bontzida. Alcuni castelli o rovine, che le possiamo immaginare che erano molto belli una volta sono in completo degrado.
Per esmepio il castello di Sanmiclaus,il castello di Martinuzzi, di Ozd. Ma ci sono anche altri. E ciò che mi rattrista è che veramente ci sono alcuni romeni che considerano che inquanto questi castelli appartenevano alla nobiltà magiara di Transilvania allora non è grave che vengono persi. Ma ci sono sempre eccezioni e questo fa sperare. Proverò dare un riassunto a ciò che è scritto là sui castelli lasciati in rovina in Transilvania.
Questi castelli mi riccordano di una poesia, che ho tradotto (senza considerare che è al livellod ella poesia originale) ma mi pace, il poeta paragona Transilvania col un'Atlantide che piange, suona come le campanne, sproffondata sotto i mari.

Remenyik Sandor

Il canto di Atlantide

Come Atlantide sommersa,
Ascolta, la Transilvania suona nel profondo
Piangono silenziose sott'acque (negli abissi) campane di paesini Szekely

Oh Viandanti, oh voi che navigate
Là, nella notte nebbiosa ascoltate,
dagli abissi il suono di una Transilvania sommersa.

Invece, quante volte sento dei proggetti riusciti di diverse fondazioni er salvaguuardia del patrimonio mi sembra a vedere questa Atlantine che si alza e ritorna alla luce dall'oscurità dove è stata sommersa.

La leggenda della Detunata


Impressionanti le colonne basaltiche in Monti Apuseni chiamate Detunata; ricordano lontane ere geologiche e rocce volcaniche. Alcuni dicono che sembrano le canne di un'organo. Solo pochi sanno come si sono realmente formati; una struttura simile sembra il risultato di un'evento soprannaturale. La leggenda dice che "C'era una volta, molto tempo fa, il popolo delle fate e questo popolo vivevapriprio in questo paese. Ma un dì il popolo delle fate fu attaccati dal popolo dei giganti; uno di questi giganti si insedio nelle vicinanze di Lupsa e lì tendeva aggurati ai popolo delle fate che quando ne trovava qualcuno lo uccideva senza pietà.
Allora le fate per salvarsi si rifuggiarono nelle foreste. Il gigante aveva un figlio, Dalkar un conquistatore di donne a tal punto da non essere in grado di stare stretto a tutte le quelle che lo adoravono.
Il suo passatempo preferito era la caccia. Una volta mentre inseguiva un cerbiatto non si accorse che si era fatto tardi. Senti un canto, si avvicinò e vide una bella fata che cantava. Lei si spavento ma lui riusci a tranquillizzala, anzi le istillò una tale fiducia che lei lo invitò in casa per passare con lei la notte, complice la notte nel loro animo divampò l'amore.
Il padre di Dalkar quando venne a sapere che suo figlio si era inamorato di una fata non credeva alle sue orecchie lo mise in guardia e lo minacciò "come hai potuto innamorarti di una nostra nemica, Guai a te se continui a frequentarla";
Ma Dalkar a dispetto dei consigli e delle minacce paterne continuò a frequentarla; fingeva di partire per la caccia ed invece andava da lei.
Però un giorno mentre Dalkar andò alla ragazza vide che lei era n grande pericolo agredita di qualcuno. Lui uccise il criminale ma non riusci salvare la ragazza che cade morta nelle sue braccia. Appena allora riconobbe che il criminale era il suo proprio padre e che non era venuto da solo cntro la ragazza ma con una armata di giganti. Grido di dolore bestemmiando. La terra si apri sotto gli inamorati e li inghioti, mentre l'armata di giganti del padre fu trasformata nelle gigantesche colonne basaltiche. Oggi si chiamano Detunata, si trovano in Monti Apuseni.