venerdì 14 settembre 2012

L'impero asburgico


Perché mai questo angolo di Milano mi sembra come se fossi nella città della mia madre, in Transilvania? Come mai a Trieste conoscono la torta Rigo Jancsi, è cosi celebre? Come mai in Italia proprio a Trentino fanno gli stessi dolci che ia nona li faceva? Perché quel palazzo è come i palazzi della mia città? Anche da voi Maria Teresia e Giuseppe II hanno imposto regole che in parte sembravano assurde anche se volevano essere illuminate? Anche voi avete lotttato contro asburgi? Anche voi avete odiato Francesco Giuseppe? Il mio bisnonno lo odiava tanto, immaginati che una volta ha sputato un dipinto del imperatore ed è stato chiuso per un giorno in prigione. Che figuraccia avere un bisnonno cosi. Però neanche voi lo amavate troppo. Ma Sissi lo avete ammirata anche voi. Si, grazie a lei gli sono perdonate molte cose a Beppe Ceco. E poi c'erano degli valzer, le feste da ballo con i valzer, bellissime, poi i caffe austriache e austro-ungariche che battevano tutte quelle parigine.
Ho visitato il palazzo reale di Eugenio di Savoia in Torino. In Transilvania ha solo una casa Savoia bruttina, era la sua caserma. ui ha distrutto Timisoara, perché voleva cacciare via i turchi. Il vassallaggio ottomano non era cosi male, Savoia poteva anche lasciarci in pace a non ha voluto. Era la fine del seicento. I cittadini Transilvania hanno fatto una grande opposizione contro l'occupazione austriaca. Come vendetta a Brasov il generale Antonio Carraffa, tanto ommagiato da Vico, diede fuoco alla chiesa gotica della città. Da allora le mura della chiesa sono diventate nere, la Chiesa Nera di Brasov. Sulla frontiera di Ovest di Transilvania lottavano Rakoczy e Thokoly, aspettavano l'aiuto turco, e morirono in rifuggio in Turchia. Ancor oggi in Turchia le autorità turche mantengono la casa memoriale di Rakoczy. Ma sono stati costretti a firmare la pace di Szatmar il 1707 che obbligava di far saltare in aria tutte le fortezze militari. Cosi siamo diventati parte dello stesso Impero da dove faceva parte Lombardia, Veneto. Friuli, Trentino e cominciò la nostra storia comune.

mercoledì 25 aprile 2012

Oradea/Nagyvarad/GranVaradino

Ordaea/Nagyvarad by tenghere
Ordaea/Nagyvarad, a photo by tenghere on Flickr.

San Laszlo, uno dei primi re cristiani ungheresi caminava nella pianura ungherese quando gli apparve la Madonna con il Bimbo e gli disse di alzare per lei una città che lei la benedirrà. Dal luogo dove apparve la Madonna sorse una sorgente di acqua calda che faceva guarrire i malatti (di ossa), il re alzà la città. La leggenda dice anche che la sua carozza mortuaria parti da sola e si fermò a Varadino dove il re voleva essere sepoltò. la città divento per qualche secolo luogo di pelegrinaggio e sepoltura degli re.

Sinagoga- Varadino / Oradea

Sinagoga- Varadino / Oradea by tenghere
Sinagoga- Varadino / Oradea, a photo by tenghere on Flickr.

Vista dal ponte centrale sul foime Koros/Kris. Quella è la vecchia sinagoga.

venerdì 30 marzo 2012

Dolci pasquali

La colomba è italiana. Il beigli (vicino alle mimose) è di tradizione ungherese. E un'impasto arrotolato con le noci o con il papavero. La torta coniglio è una mia tradizione familiare (una famiglia poco tradizionale). La treccia si usa in tanti popoli per la Pasqua e mi piace. La mia è con noci. La torta gialla è una Pasca, un dolce pasquale romeno con impasto di colomba e con crema di ricotta, e con la croce greca sopra. C'è anche il cesto sempre di pan dolce lievitato e dentro sono biscotti di miele in forma di cuore e di uova pasquali. I due cuori di Lebkuchen sono di tradizione tedesca cosi, ma non una tradizione pasquale, servono solo come decoro.

domenica 5 febbraio 2012

Torocko, Remetea, Unesco

Il vialggio Torocko, che si trova nelle vicinanze di Cluj è stat messa sulla lista delle attese Unesco

Scalata della cascata gelata

In questo week-end si è organizzato il campionato di alpinismo sul ghiccio alla cascata di Rachitele completamente gelata. la Cascata Rachitele è una abbondante cascata in Monti Apuseni, avvicinabile da Cluj, Oradea, e sopratutto Huedin e Sancraiu.
E bellissima anche in estate anche in inverno.

venerdì 27 gennaio 2012

Il re bianco, Gy.Dragoman

Il libro è ambientato nei anni del regime di Ceausescu in una città della Transilvania. Il regime è raccontato con gli occhi di un bambino di 8-12 anni il cui papà è stato portato via al lavoro forzato al Canale e non si sa se mai tornerà.
Questo libro va letto piano, un capitolo al massimo due al giorno, quando ho fatto diversamente mi faceva male tutta quella crudeltà inutile della società che si trova sotto un silenzioso terrore e si sfoga l'agressività e la propria impotenza davanti al potere su quelli che sono i più deboli. Quando volevo leggerlo troppo veloce mi dava l'impressione di un bambino piagnucoloso a chi gli sono capitati tutti i mali.
Ma rallentando ho scoperto la poesia dell'eterna infanzia che si cela dietro tutto questo, un mondo dell'infanzia che riesce trovare il meraviglioso e l'avventua (in quel senso di Tom Sawyer) in qualsiasi regime politico e che praticamente se ne infischia delle scenate ben regizate del sistema di glorificazione del partito comunista, e va a scoprire per il conto suo l'oro nella miniera chiusa, una saletta nascosta con film proibiti durante un black-out in cinema.
Ci sono alcuni capitoli che presentano solo la cruda realtà del regime comunista (il capitolo sul paese della Cucagna, che è una risa per alcune banane che si vendono una volta all'anno. la corruzione: quando il fanciullo deve perdere alla richiesta a un concorso sportivo.
Il libro non c'entra nulla col fatto che il bimbo e l'autore fanno parte dalla minoranza ungherese, come scrive la copertina.
I capitoli che mi sono piaciuti di più sono quello dove c'è una mischio magico tra il fantastico e la realta: il capitolo Africa e Il patto.
Nel primo, il ragazzo, costretto ad aspettare la mama in una stanza piena di animali africani imbalsamati e foto dell'ambasciatore commincia gioccare a scacchi con un robot, che si rivela una macchina infernale con chi non si può vincere. Allora il bimbo toglie il re bianco dalla tabella dei schacchi
"mi resi conto di essere spacciato, qualunque mossa compissi mi sarei presa il matto l'istante successivo; guardai l'automa, il volto del signore nero, la sua pelle secca, griggiastra e polverosa, e capii che non mi sarei lasciato dare matto per nulla al mondo, allora allungai la mano e tolsi dalla scacchiera il re bianco"

Nel capitolo Il patto invece il ragazzo incontra un'uomo la cui faccia è sfigurata ma che gli fa vedere una meravigliosa collezione di uccelli canori ceh lui alleva e poi li lascia volare via. Poi si rivela davanti al lettore che è un vecchio stregone lipovano.....
segue

mercoledì 11 gennaio 2012

Csikszereda/Miercurea Ciuc, Transilvania


Csikszereda è attualmente la capitale della Terra dei Szekely, la regone ungherese ceh si trova nel centro della Romania. Si trova a Nord di Brasov nelle vicinanze del Lago Santa Anna, Tusnad e del luogo di pelegrinaggio romano-cattolico Csiksomlyo. E conosciuta coem una delle più fredde citta della Romania.
In foto è il palazzo neogotico del Colleggio Marton Aron, usato in estate come ostello. Marton Aron è stato il vescovo di Transilvania che ha sofferto nelle progioni naziste e communiste per aver preso posizione in diffessa di ebrei e greco cattolici.